martedì 3 dicembre 2013

Grechese

- Dar vostro inviato in tere de crisi -

Zante - Tra inizio e fine estate 2013

Appena atterati er boss ce lascia nelle mani den tassinaro che ce porta dritti a quella che sarà la nostra casa pe du mesi scarsi. 

Semo ntre, a aspettace ce sta Loretta, padrona della pensione in cui dovemo alloggià, che è na signora de mezz'età che pare n'incrocio tra la Callas e na donna delle pulizie de Cesenatico.
Io e na mia collega se piazzamo in camere già assegnate a altri che lavorano co noi, mentre ar terzo Loretta j'assegna na camera nova e poi con'inglese della miglior Callas e della peggior donna delle pulizie de Cesenatico inizia a gesticolà alla maniera mediterranea provando a spiccicà qualche parola d'inglese.

Noi nce capimo na mazza. Tra ngesto e nartro Loretta mima quello della "sostituzione calcistica" e poi inizià a dì a rotella "rum", "rum", "rum", "trianda", "trianda", "trianda". Finalmente riuscimo a capì che er trenta dello stesso mese er collega mio deve cambià camera.

Appena Loretta se ne va noi se prendemo gioco der suo inglese. Probabilmente sta Callas scaciata s'è abituata a frequentà inglesi ubriaconi der Kent e quindi nel suo gergo "trenta" è diventato "trianda".

Ipotizziamo che st'imbriacona avrà sentito qualche baronetto dello Yorkshire dì "tree hundred" e s'è convinta che trenta se dicesse "trianda" alla maniera dell'imbriaconi der Missisipi francese.

Ma noi, pijandose gioco della pora Loretta, s'eravamo dimenticati il vecchio detto pre-socratico: "ridi, ridi che mamma ha fatto i gnocchi".

Infatti è bastata na mezza giornata pe capì che in realtà "trianda" non era "tree hundred" detto alla maniera dell'imbriaconi tra la quinta e la sesta de Nuova York ma era popo "trenta" in greco.

E noi che volevamo fa' i matti alla fine avemo fatto 'a figura dell'ignoranti, de quelli che vengono in un posto a lavorà e manco se imparano a contà fino a trenta. Che de solito namo in giro pel globo a fa' i belli che sapemo contà fino a dieci in tutte le lingue indoeuropee de sto monno infame. Invece stavolta le nostre profonde conoscenze de scarsoglotti se le damo in faccia de traverso.

Che sprovveduti che semo stati! Dovevamo pensà che se na vorta er greco antico lo parlava mezzo mondo conosciuto un motivo ce sarà stato.


L'inglese mo lo parlano tutti perché è na lingua coatta. Quando Obama fa ndiscorso dice na cifra de fregnacce ma il fatto che le dica in inglese lo riempe de autorità. La stessa cosa sicuro succedeva co sti magni greci. Penso an discorso den qualsiasi filosofo nella polis greca: "Non me portate dieci litri de vino, portatemene trianda". Io avrei obbedito senza batte ciglio.

Che poi li sfonnoni più grossi durante sta mezza estate ellenica l'ho sentiti da compatrioti italiani.

Qui di seguito la speciale classifica dei sei migliori: (lo so che so' sei e nun so' dieci, ma le top ten non vanno più de moda, o so' top trianda o potemo fa come ce pare):

6) Na signora de sessant'anni per la prima volta in vita sua ha a che fare con l'antica pratica ionica dell'overbooking e si domanda platonicamente: "Nsomma sta cosa che gli alberghi prendono più prenotazioni rispetto alla disponibilità delle loro stanze se chiama overbuco?".

5)  Na giovincella poliglotta che se inventa un "He tried" per dire "C'ha provato".

4) N'imbracone dell'Italia centrale che se ne esce con un "I'm lerch" (come er personaggio della famiglia Addams) per dire "sto lercio" (come i baronetti dello Yorkshire).

3) Un pischello napoletano che mastica decentemente l'inglese parla con il proprietario di un bar prima dell'inizio di Napoli - Bologna: "Excuse me can we sit in front OF the television?" e l'amico suo perplesso je risponde : "Oh! No in front OFF, digli in front ON altrimenti la televisione non si accende!" (tutto questo in napoletano, dialetto che non so ben riprodurre per iscritto).

2) La stessa coppia di sopra. Quello che parla decentemente inglese ha un vuoto di memoria e gli chiede all'altro come si dice "morto" in inglese; quest'ultimo gli risponde: "Facile! Se dice r.i.p".

1) Vincitrice indiscussa dell'estate a mani bassi è una pischella appena maturata della provincia di Catania che per dire ad un inglese: "Ti è salito l'alcool?" je fa: "Alcool stand up?".

Pora mi nonna che me diceva sempre "oggigiorno se non sai du lingue nse magna"!

A no' magari basterebbero du lingue, oggigiorno mejo saperne "trianda".

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